Adeguamento del PNRR ai rincari delle materie prime

Durante i tanti incontri che la Presidenza del Consiglio sta svolgendo sul territorio per approfondire i contenuti del PNRR, accanto alla speranza e alla voglia di ripresa raccogliamo la crescente preoccupazione per l’eccezionale aumento dei costi delle materie prime e per i rischi che questo comporta per il completamento o l’avvio di opere pubbliche, in particolare quelle legate al Piano.

La difficoltà per enti locali, imprese e stazioni appaltanti è reale, e il Governo ha reagito.

Lo ha fatto in due modi: con l’applicazione di meccanismi di compensazione, in deroga alla normativa sui contratti pubblici, e con lo stanziamento di cospicue risorse. Parliamo di 10,5 miliardi di euro destinati sia alle opere già in costruzione che a quelle ancora da avviare, di cui oltre 9 miliardi di euro destinati esclusivamente ai rincari relativi agli interventi PNRR, al Piano Nazionale Complementare e alle grandi opere di pubblica utilità affidate a commissari straordinari.

Con l’adozione del decreto legge 50/2022 (il cosiddetto decreto-legge energia e aiuti), il Governo ha previsto una serie di misure più organiche rispetto a quelle del recente passato.

Le stazioni appaltanti e le imprese che hanno opere in corso di realizzazione possono ora beneficiare di adeguamenti fino al 90% attraverso due specifici fondi, uno per le opere PNRR e per interventi commissariati e uno per le opere finanziate con risorse diverse da quelle del Piano.

Ulteriore novità, altrettanto importante, è il fondo per la messa in sicurezza delle opere inserite nel PNRR con procedure di bando ancora da avviare. Da qui al 2026, fondi per circa un miliardo e mezzo l’anno (7,5 miliardi in totale) saranno utilizzati per mitigare l’andamento dei prezzi per le nuove gare.

Con queste misure, il Governo dà una risposta concreta per sostenere enti locali e imprese nel continuare o avviare i progetti ai quali stanno lavorando.

Fondazione PAdomani ETS

Ing. Maurizio Caiazza – Account Manager PNRR